"..Ho un reddito basso quindi mi conviene il forfettario"
- gianluca corradini
- 16 ott 2023
- Tempo di lettura: 3 min
Una delle domande più ricorrenti che il commercialista riceve durante il primo incontro con il
nuovo cliente, intenzionato ad avviare una attività in forma individuale, è la seguente:
“Dottore, qual è il regime fiscale per me più conveniente? Perchè io ho un reddito basso quindi mi conviene il forfettario"
A tale domanda la migliore, o meglio, l’unica risposta possibile è…. DIPENDE.
Ogni caso è infatti unico e deve essere valutato con la giusta attenzione, considerando molteplici fattori.
In questo blog proverò a fornire una breve guida e qualche risposta, con uso di termini
comprensibili a tutti, per dare qualche certezza in più a chi si trova di fronte alla scelta.
Per iniziare:
1) Quali e quanti sono i regimi fiscali di determinazione del reddito tra i quali scegliere al
momento di iniziare un’attività in forma individuale?
Soltanto due: regime ordinario (in contabilità ordinaria o semplificata) e regime forfettario.
Tralasciamo per ora la descrizione del regime ordinario nel quale, in estrema sintesi, l’IRPEF è determinata in misura progressivamente crescente sul reddito determinato dalla differenza tra ricavi imponibili e costi fiscalmente ammessi.
2) Chi può accedere al regime forfetario?
Dal 2023 accedono al regime forfetario i contribuenti che nell’anno precedente hanno:
- conseguito ricavi o percepito compensi, ragguagliati ad anno, non superiori a 85.000 euro.
- sostenuto spese per un importo complessivo non superiore a 20.000 euro lordi per lavoro
accessorio, lavoro dipendente e compensi a collaboratori, anche a progetto, comprese le
somme erogate sotto forma di utili da partecipazione agli associati con apporto costituito da
solo lavoro e quelle corrisposte per le prestazioni di lavoro rese dall’imprenditore o dai suoi
familiari.
3) Come si determinano invece le imposte nel regime forfetario?
Cominciamo con il dire che il regime forfettario è l'unico attualmente in Italia che gode di
agevolazioni e l’imposta che si versa è sostitutiva di tutte le imposte gravanti sul reddito delle
persone fisiche quali IRPEF, Addizionale regionale all’IRPEF, addizionale comunale.
Il metodo di calcolo dell’imposta è semplice e segue il seguente schema:
totale dei ricavi * indice di redditività = Reddito imponibile
(Reddito imponibile - contributi previdenziali versati nell’anno) * 5% (o 15%) = IMPOSTA
Note: L’indice di redditività è diverso per ogni attività ed è desumibile da un elenco dettagliato.
L’imposta è pari al 5% per i primi 5 anni e al 15% per i successivi.
Il regime forfettario non tiene conto dei costi sostenuto.
Unica eccezione, i contributi previdenziali versati nell'anno che, come indicato nella formula di calcolo, diminuiscono il reddito imponibile.
Non possono accedere al regime forfetario:
- le persone fisiche che si avvalgono di regimi speciali ai fini Iva o di regimi forfetari di
determinazione del reddito;
- i non residenti, ad eccezione di coloro che risiedono in uno degli Stati membri dell’Unione
europea o in uno Stato aderente all’Accordo sullo Spazio economico europeo che assicuri
un adeguato scambio di informazioni e che producono in Italia almeno il 75% del reddito
complessivamente realizzato;
- i soggetti che effettuano, in via esclusiva o prevalente, operazioni di cessione di fabbricati o
porzioni di fabbricato, di terreni edificabili o di mezzi di trasporto nuovi;
- gli esercenti attività d’impresa, arti o professioni che partecipano contemporaneamente a
società di persone, associazioni professionali o imprese familiari ovvero che controllano
direttamente o indirettamente società a responsabilità limitata o associazioni in
partecipazione, le quali esercitano attività economiche direttamente o indirettamente
riconducibili a quelle svolte individualmente;
- le persone fisiche la cui attività sia esercitata prevalentemente nei confronti di datori di
lavoro con i quali sono in corso rapporti di lavoro o erano intercorsi rapporti di lavoro nei
due precedenti periodi d’imposta ovvero nei confronti di soggetti direttamente o
indirettamente riconducibili a tali datori di lavoro, fatta eccezione per chi inizia una nuova
attività dopo aver svolto il periodo di pratica obbligatoria ai fini dell’esercizio di arti o
professioni;
- coloro che nell’anno precedente hanno percepito redditi di lavoro dipendente e/o
assimilati di importo superiore a 30.000 euro, tranne nel caso in cui il rapporto di lavoro
dipendente nell’anno precedente sia cessato (sempre che in quello stesso anno non sia
stato percepito un reddito di pensione o un reddito di lavoro dipendente derivante da un
altro rapporto di lavoro).
Ciò detto mi conviene optare per il regime forfetario oppure no?
Tendenzialmente quando il fatturato cresce e si avvicina alla soglia massima di permanenza nel regime (85.000 euro), aumenta la convenienza fiscale del regime forfetario rispetto al regime ordinario.
Occorre inoltre considerare che il contribuente in regime forfetario è esonerato dall’applicazione dell’IVA nelle fatture e quindi dalla dichiarazione IVA annuale e dalle liquidazioni periodiche, nonché dall’applicazione della ritenuta d’acconto. Non è obbligato a nessuna forma di tenuta delle scritture contabili (solo alla conservazione ordinata dei documenti emessi e ricevuti). Ciò consente un risparmio sulla gestione amministrativa e fiscale (commercialista) rispetto al regime ordinario.
Per poter valutare quale sia il regime migliore è comunque opportuno analizzare e approfondire la tua situazione complessiva perché quelli indicati sono solo accenni e le fattispecie sono diverse di caso in caso.
E’ opportuno infine ricordare che la scelta del regime fiscale più adatto alla propria attività non può essere ridotta alla sola questione di risparmio fiscale, ma deve essere all’interno di una visione strategica complessiva.
Beneficia della nostra consulenza specialistica per fare la scelta giusta.
Invitiamo tutti i professionisti e imprenditori a contattarci.
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